Senti senti come suona bene questo termine! Di gran lunga meglio rispetto a, non so, "sbandata", "fanatismo" oppure "invasamento". Bislacco come le parole riescano a strutturare i differenti mo(n)di per mezzo dei quali l'individuo filtra la realtà. Intrigante, eppur tutt'altra storia.
Si sa, l'adolescenza è il periodo principe per gli esperimenti amorosi, anni in cui esiste un'unica concettualizzazione: io. Ovviamente declinato in "me", "mi" e "mio"; ma anche ciò va da sé. Oggi sono in vena d'introspezionismo manifesto ed è per tale ragione che voglio rievocare le mie infatuazioni giovanili che, per inciso, sono una peggio dell'altra. Tralasciando i mali minori, persi la testa per... Numero uno: il Professore! Numero due: la Musica! Numero tre: il Freudismo! Che mi abbiano accompagnata ed aiutata nelle fasi di transizione è assodato; infatti, il mio obiettivo non è parlarne chiave negativa, bensì farne una parodia. Andiamo, sarà divertente.Se smettessi di accordarlo, scorderei anche il primo amore.
Partiamo dal classicone: invaghirsi del prof. Sfido qualsivoglia fanciulla a confutare l'ipotesi secondo la quale almeno una volta nella vita scolastico-accademica non ci si sia smarrite nei fumi dell'innamoramento proibito. Nella maggior parte dei casi tacito, in altri (!) un po' più plateale, è il climax ai cui due estremi si collocano l'ebetismo e la disfatta. Peccato, un vero peccato, capirlo solo a posteriori. E poi, cosa dire di tutti i tentativi messi in atto da chi intorno a te "ci tiene" e che mai vorrebbe vederti soffrire a causa di un amore respinto così inopportuno? Suvvia, come se l'innamoramento tra pari fosse meglio e venisse sempre ricambiato. Allora, la domanda pare trasformarsi da "perché?" a "perché no?". Di certo, la sperimentazione di un sentimento associato a qualcosa di sì irraggiungibile eppur concreto aiuta ad aprire gli occhi molto presto, ad affrontare la metafisica del rifiuto.
Ma come siamo seriosi! Non era questo l'intento. Ritorno sui binari dell'insensatezza.
L'ex a cui concedo di rimanere in buoni rapporti.
Storia-travaglio per antonomasia, il mio rapporto con un molto bianco e poco nero: il pianoforte. Credo con lui abbia trovato espressione il lato masochistico della mia personalità, dico davvero. Avete presente, no? Glorificare l'aguzzino, o qualcosa del genere, insomma. Sottomettersi all'entità che è la fonte di tutti i dispiaceri nello stesso modo in cui è la sorgente di tutti i piaceri che sei in grado di provare. In psicologia, la chiamano "dipendenza" (o sarebbe meglio dire, disturbo dipendente di personalità?) e credo da sempre sia la peggior forma di annullamento di se stessi. Esistere in funzione di qualcos'altro all'infuori di te; in altre parole, non esistere affatto. Otto anni di una relazione che amo ricordare ma che preferisco abbia smesso di essere la mia gabbia d'oro su misura.
Sono diventata proprio una specialista nelle interpretazioni a posteriori!
Il falò dei ricordi e la grande x rossa su una relazione fallimentare.
Ho provato a dilungarmi ed avrei voluto che questo momento non arrivasse, ma...è impossibile procrastinare ancora. Terzo infelice passo della mia gioventù che intitolerei: Freud, l'origine dei rimpianti presenti e la fine dei rimorsi passati (per inciso, il futuro è nero). Ah, che disgrazia! E' proprio vero che non puoi che odiare ciò che hai amato, difeso e protetto con tutte le forze una volta che questo abbia deluso ogni aspettativa, infranto ogni progetto di una vita insieme. Il freudismo era l'amante perfetto, la risposta a qualsiasi domanda e la soluzione a qualunque problema. Il coerente ossimoro che vive: spaccone ma affidabile, individualista ma presente, divino ma dimesso. Quanta felicità tra le sue braccia, forse troppa per non insospettirsene. Non c'era un quesito dinanzi al quale fuggisse, una spiegazione che non trovasse, una giustificazione migliore che spingesse oltre i limiti della comprensione. L'alfa e l'omega, il rifugio, la verità. Un giorno, ahimè, scoprii che mi tradiva. Fu un'idropompa, altro che doccia fredda. Il volto dell'onestà altro non era che un misogino, omofobo, fallocrate, cocainomane, morfinomane, affabulatore, impostore, negazionista, tiranno, corrotto e privilegiato del cazzo.
Anche se c'insegnano non sia così, i regni crollano al dissolvimento dei seguaci e non alla morte dei sovrani.
I miei amori passati non hanno mai riempito nulla, se non fazzoletti e bicchieri. Confido negli attuali; concreti o concettuali che siano.
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