mercoledì 22 gennaio 2014

Se mi chiedi perché giro con l'ombrello anche d'estate...

... ti rispondo che è per tutelare l'organismo dagli acquazzoni emozionali.

I mesi di dicembre, gennaio e febbraio valgono per gli universitari come il periodo estivo per gli stabilimenti balneari: ad ogni giorno che trascorre, si accumulano stress ed attività da smaltire. Non a caso, il mio ultimo articoletto risale a quasi due mesi fa; tristezza senza fine. Tuttavia, anche se di concreto non ho prodotto alcunché, ciò non vuol dire che non abbia trovato l'occasione per riflessioni sporadiche qua e là, frammenti o brevi considerazioni sbocciatemi nella mente, in funzione degli eventi della quotidianità. Mancando di un nesso logico che le connetta, mi limito a riportarle sotto forma di aforisma, magari accompagnandole con commenti flash a bruciapelo. D'ora in avanti, prometto di esser un po' più costante nell'aggiornamento del blog, ma non mi si prenda troppo in parola.
  • Sto studiando la memoria, ma da nessuna parte mi viene spiegato perché le persone dimentichino ciò che facciamo per loro.
Sarò sincera: mi sono scocciata molto presto di dare la caccia alla risposta. È anche vero che spesso, però, la causa del mancato raggiungimento di una conclusione è da attribuirsi a quesiti mal posti. La domanda giusta conduce sempre ad una risposta, vera o falsa che sia. Contrariamente, la domanda sbagliata persuade a galleggiare nell'anticamera della soluzione, appropriata o inadeguata che sia.
  • Prima d'iniziare qualcosa, impara come riuscire a finirla.
  • Se non hai ben chiaro cosa sia l'amore, non cercare risposte addentrandoti in una cultura che non sia la tua.
Un'affermazione fiorita nel bel mezzo della lettura (critica) dell'edizione originale del Kama Sutra di Vatsyayana. E' molto probabile che pubblichi un articolo ad esso intimamente congiunto.
  • Quando dormi, chiudi gli occhi per riuscire a chiudere la mente. Quando immagini, chiudi gli occhi per poter aprire la mente.
Da qualche settimana a questa parte, capita che fatichi ad addormentarmi, indipendentemente dall'orario e dalle attività svolte in giornata. Soprattutto laddove mi sforzi in maniera attiva a prendere sonno, fermo considerando il dormire quale miglior lenitivo possibile per le afflizioni auto/etero-generate.
  • I rapporti si sfasciano a causa di un fraintendimento di priorità.
Un punto critico, una delle mie grandi battaglie. Sono da sempre convinta che uno tra i più intimi desideri dell'essere umano sia quello di poter diventare la priorità di un proprio simile significativo. Ciò implica un salto qualitativo di status: da semplice stura-voragini familiari e di carriera ad indispensabile presenza. Che poi, le questioni più semplici e lineari sono anche le più sorprendenti; come il fatto che se sei nei pensieri di tutti è perché non sei nelle priorità di nessuno. 
  • Lo psicologo fa con le parole ciò che il chirurgo fa con il bisturi.
  • Una pratica masochista ma molto utile a cui sottoporre l'autocontrollo mentale è costruirsi la rappresentazione di una scena temuta e rimanere a guardare la reazione dell'organismo. Il pianto è indicativo del grado di coinvolgimento futuro.
Per le modalità di utilizzo, leggere il foglietto illustrativo. Si consiglia di tener fuori dalla portata dei deboli di spirito. 
  • Hai chiara la sgradevole sensazione che si prova quando qualcuno agisce nell'unico modo che ti disturba?
  • C'è sempre qualcosa di peggio. Peccato ci si accontenti del meno e lo si sopraelevi a torto assoluto.
  • È la disposizione mentale negativistica a farti vedere nero, oppure è il buio della realtà di per se stesso ad insinuarti il tarlo che distorce in maniera pessimistica ogni cosa?
Qual è la relazione? Della serie, vedi nero perché sei negativo, oppure sei negativo perché vedi nero? Le correlazioni tra variabili psicologiche sono i più fastidiosi ed urticanti risultati a cui la ricerca possa approdare. Quando sono all'oscuro di cosa causi cos'altro, anche se m'impegno, trovo di estrema difficoltà affermare un avanzamento di consapevolezza. 
  • Le persone nulla se ne fanno di amore a distanza e presenze ad intermittenza. Le persone hanno bisogno che venga dedicato loro del tempo.
  • Le delusioni non sono altro che proiezioni di aspettative gonfiate.
  • Al tramonto dei 21 e dopo tre anni a pane e psicologia, comprendo il grande mistero del perché gli individui inizino una psicoterapia: per mere questioni di bilancio.
Infatti, se amassero seguire i consigli dati dalle persone vicine alla stregua della loro insistenza nel richiederli, la tendenza poco a poco dissolverebbe.

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