sabato 13 aprile 2013

Problemi di terminologia.

«Sai l'altra sera, no? Dovevo uscire con quella di cui ti ho un po' parlato.»
« Certo, ricordo! Dai, racconta... come ti è andata?»
« Te la faccio breve, è una frigida del cazzo! L'ho capito subito, io.»
« Ah, mi spiace. Brutta razza quelle. Ma non pensarci, ti rifarai.»

Ora, è bizzarro che nel 2013 sia ancora in auge il termine "frigidità". Ancora più strano è che venga impiegato da uomini e donne, quasi indistintamente. E se nel primo caso l'obiettivo è, per esempio, giustificare una serata priva di piccante dopo-cena, nel secondo caso le motivazioni si accavallano: competizione, invidia, non volerci mettere del proprio per andare oltre. Specifico, non mi soffermerò a parlare di rapporto tra donne, contrariamente il dialogo iniziale non avrebbe ragion d'essere. Poveri uomini, sempre presi di mira! In questo caso sì, vi meritate una critica feroce.
Comunemente definita "frigidità", concezione che trasuda stantio, il disturbo dell'eccitazione sessuale femminile (DSM-IV-TR)* è riconosciuto e diagnosticato, inscritto nella macrocategoria "disfunzioni sessuali". Per di più, si accompagna con un altro disturbo molto caro alla compagine maschile, quella che (sempre comunemente) viene definita "impotenza", ossia il disturbo maschile dell'erezione. Due dimensioni speculari, non trovate? Sembrerebbe che maschio e femmina si completino anche nella patologia. Uomini cari, il punto critico è la demonizzazione di una condizione che avete in parte contribuito a strutturare, in millemila anni di sottomissione. Com'è che riuscite a pensare, addirittura a sostenere, che le donne trovassero una motivazione per tenere alti gli standard delle loro prestazioni sessuali, quando loro veniva negato il diritto minimo all'appagamento? Perché mantenere un'eccitazione costante se l'unica a goderne era la patria? La spinta biologica alla conservazione della specie giustifica in parte, ma non satura il quadro delle spiegazioni possibili.
Gli anni così passavano e le donne iniziarono a costruire un'organizzazione cognitiva ed emotiva particolare nel tentativo di attenuare lo scompenso: in questo caso, una difesa adattiva che permise loro di evitare rapporti sessuali infelici.

* Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, edizione quarta riveduta. Sistema diagnostico adottato negli USA. Siamo in attesa della quinta.

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